Cosa c’è dietro le etichette dei prodotti cosmetici
PARABENI – conservanti Rischi: dermatiti da contatto e alterazioni dell’equilibrio ormonale;
propylparaben, methylparaben, ethylparaben, isobutylparaben, butylparaben e benzylparaben
PETROLATI – derivati direttamente dalla raffinazione del petrolio.
mineral oil, petrolatum, paraffinum liquidum, cera microcristallina
Rischi: pelle impura, pori occlusi, dermatiti da contatto;
SILICONI – rendono i prodotti cosmetici setosi ma la pelle fintamente morbida e idratata.
ingredienti terminanti in –one -thicone -siloxone
Rischi: producono una barriera impermeabile alla traspirazione cutanea; secchezza, mancanza di idratazione, non biodegradabili;
TENSIOATTIVI derivati dal petrolio, sostanze schiumogene
SLS (Sodium Lauryl Sulfate), SLES (Sodium Laureth Sulfate)
Rischi: acne, arrossamenti, allergie, pelle secca, chioma grassa o con forfora, indebolimento del cuoio capelluto;
PROFUMI DI SINTESI E COLORANTI ARTIFICIALI
serie di cinque cifre numeriche precedute dalla sigla CI (CI xxxxx)
Rischi:allergie e irritazioni;
SOSTANZE REGOLATRICI DEL PH
ingredienti terminanti in –MEA –TEA –EDTA -MIPA, come Cocoamide MAE, Lauramide TEA
Rischi: ingredienti altamente irritanti.
Il primo e sempre fondamentale consiglio è di guardare attentamente l’INCI, ovvero l’etichetta che contiene tutti gli ingredienti.
Per capire meglio gli ingredienti possiamo consultare il Biodizionario creato Fabrizio Zago. Basta andare sul sito www.biodizionario.it e inserire gli ingredienti sospetti; un sistema di semafori rossi, verdi e gialli ci indicherà il grado di dannosità di una certa sostanza. Allerta massima per i primi cinque ingredienti nell’INCI, perché rappresentano il 50/80% del totale: fondamentale che ne escano green.
Cosa possiamo fare? Autoproduciamo!
L’autoproduzione ci permette di essere dei consumatori consapevoli e informati, capaci di fare in casa anche prodotti che abitualmente usiamo per detergere il corpo e che spesso sono aggressivi con la nostra salute. L’autoproduzione e il saper fare sono infatti dei pilastri della decrescita felice.
Alcuni esempi:
- SHAMPOO/DOCCIA SCHIUMA
50 g di sapone di Aleppo
300 ml di acqua
50 ml di acqua calda
pentolino con coperchio
flacone dosatore
imbuto
Grattugiamo o sminuzziamo con un tritatutto 50 g di sapone di Aleppo. Lo si acquista facilmente in tutte le erboristerie, negozi bio e in farmacia.
È un sapone millenario, ci viene tramandato dall’antica Siria, come vero estratto di salute e bellezza.
Sciogliamo i nostri fiocchi di sapone in un pentolino con 300 ml di acqua e facciamo sobbollire finché non si sia formato un bel gel dal colore della polpa di una mela verde.
Togliamo dal fuoco e facciamo raffreddare (con un coperchio). Il nostro composto pian piano si addensare ancor di più.
Una volta freddo dobbiamo aggiungere 50 ml di acqua calda e frullare di nuovo.
E’ straordinario perché aiuta a risolvere problemi di: capelli grassi, dermatiti, desquamazioni, intolleranze, forfora, in quanto oltre all’effetto antisettico è anche lenitivo e favorisce la normalizzazione cutanea.
Dura circa 5 mesi.
- BALSAMO PRE-SHAMPOO NUTRIENTE PER CAPELLI TINTI E DEBOLI
50 g di olio di cocco o jojoba
50 g di gel d’aloe
Barattolino con chiusura ermetica
Spesso le tinture, il vento, il freddo, indeboliscono il capello, disidratandolo e togliendo lucentezza. Una volta ogni 10 giorni sarebbe necessario correre ai ripari e fare un bell’impacco nutriente. Basta mettere in un ciotolina 50 g di olio di cocco (che nelle stagioni fredde si presenta in forma solida come se fosse un burro) o di jojoba e 50 g di gel d’Aloe. Entrambi i prodotti si acquistano sempre in erboristeria o nei negozi bio. Il gel d’aloe possiamo anche estrarlo dalla pianta per averlo a costo zero. Con una spatolina ammorbidiamo l’olio/burro di cocco e lo amalgamiamo con il gel d’aloe. Trasferiamo un barattolino (1 cucchiaio per capelli corti o medi, 2 per capelli lunghi, prima dello shampoo).
Di Lucia Cuffaro, vice presidente MDF