Il 14 dicembre si è tenuta, in modalità telematica, la prima udienza della causa contro lo Stato italiano per inazione climatica.
Lo Stato italiano si è costituito e contestualmente l’Avvocatura dello Stato ha depositato i suoi atti, che la campagna Giudizio Universale analizzerà nelle prossime settimane. La causa legale nei confronti dello Stato è stata avviata di fronte al Tribunale Civile di Roma lo scorso giugno e notificata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da 203 ricorrenti: 17 minori – rappresentati in giudizio dai genitori, 162 cittadini e 24 associazioni.
Sono invece oltre 120 le associazioni promotrici della campagna a sostegno della causa Giudizio Universale, tra cui il Movimento per la Decrescita Felice, Fridays for Future Italia, Per il clima, fuori dal fossile!, Link coordinamento universitario, Rete della conoscenza, movimento No Tap, movimento non Tav e molti altri.
Per sostanziare le proprie richieste, i ricorrenti hanno commissionato uno specifico report al centro studi internazionale Climate Analytics, che ha calcolato che l’Italia dovrebbe ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 92% entro il 2030 rispetto ai livello 1990, applicando il principio di equità e il principio di responsabilità comuni ma differenziate (Fair Share), ossia tenendo conto delle responsabilità storiche dell’Italia nelle emissioni di gas serra e delle sue attuali capacità tecnologiche e finanziarie attuali.
Siamo molto lontani da questo obiettivo ed è per questo che come MDF continueremo a sostenere la campagna e la causa contro lo Stato. Perché la giustizia climatica non può aspettare.
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