Facciamo rete! Napoli 18/19 gennaio 2019

da | 12 Gen 2019

Nel fine settimana che va dal 18 al 19 gennaio sono in programma a Napoli due incontri aperti alla cittadinanza e anche un’occasione per i soci e le socie di incontrarsi e fare rete sul territorio.

La Decrescita Felice in Campania: eventi e incontri pubblici
Facciamo rete! Napoli 2019

Programma degli incontri WORK IN PROGRESS:

Venerdì 18 gennaio – dalle ore 18:30 alle 20:30

Decrescita a Napoli! MDF incontra le realtà del territorio
Tavola rotonda con la partecipazione di associazioni, realtà del territorio e soci MDF’.
Intervengono:
-L’Asilo (Beni Comuni)
Dario Catania – promotore del progetto Prendi 3 (riduzione dei rifiuti e salvaguardia ambientale).
Claudia VellusiPercorsi Cumani – Cicloturismo da Nisida a Miseno (cittadinanza attiva, cicloturismo, difesa della costa e del mare)
Cicloverdi fiab napoli news (mobilità sostenibile)
Modera Lucia Cuffaro pres. del Movimento per la Decrescita Felice.
Seguire Proiezione documentario di Elena Tioli: “Il Bike Tour della Decrescita Felice 2018”.
500 km da Roma a Napoli.
Ingresso libero.
Info@decrescitafelice.it

A seguire pizza conviviale.

Sabato 19 gennaio – dalle ore 18:00 alle 20:00
Secondo incontro pubblico, per fare rete e attivare un percorso di decrescita felice a Napoli.
Ingresso libero.

Registrazione al form QUI.

Saremo ospitati dalla comunità de l’Asilo, in Vico Giuseppe Maffei 4 (san gregorio armeno), Napoli.

Per info. info@decrescitafelice.it

Gruppo: Movimento per la Decrescita Felice

Pagina: Movimento per la Decrescita Felice


L’idea…
La decrescita non è la riduzione quantitativa del prodotto interno lordo. Non è sinonimo di recessione. E non si identifica nemmeno con la riduzione volontaria dei consumi per ragioni etiche, con la rinuncia, perché la rinuncia implica una valutazione positiva di ciò a cui si rinuncia. La decrescita è il rifiuto razionale di ciò che non serve. Non dice: «ne faccio a meno perché è giusto così». Dice: «non so cosa farmene e non voglio spendere una parte della mia vita a lavorare per guadagnare il denaro necessario a comprarlo».
A differenza di molte teorie economiche e filosofiche di critica sociale la Decrescita Felice propone dei mezzi immediati, concreti e diretti. Un elemento stimolatore in grado di diffondere non solo un pensiero, ma soprattutto metterlo in pratica fornendo la possibilità a chi vi si riconosce di incontrarsi nei Circoli, di discuterne e di applicarlo assieme.
Ciò che ci contraddistingue è proprio questo approccio “pragmatico” al tema della decrescita: vorremo cercare di essere parte della risposta alla domanda che sorge subito dopo aver letto un qualsivoglia libro sulla decrescita: Bello in teoria, ma io, nel mio piccolo, che posso fare?
Ognuno di noi può agire per migliorare la propria condizione e impronta ecologica, imparando a pensare alle conseguenze del proprio operato e facendo scelte che tengano in considerazione l’intero ciclo di produzione, dalle materie prime allo smaltimento dei rifiuti. E la conseguenza di questa ricerca di nuove strade da percorrere è l’allontanamento dalla dipendenza consumistica, per ritrovare convivialità e collaborazione.
Da soli si può far poco ma insieme le cose cambiano! E MDF vorrebbe essere una sorta di catalizzatore in grado non solo di diffondere un pensiero, ma di fornire la possibilità a chi vi si riconosce di incontrarsi, di discuterne, di elaborarlo insieme, e soprattutto di metterlo in pratica, qui e ora!
C’è tanto lavoro da fare ma nel nostro piccolo ci impegniamo tutti i giorni per migliorarci e migliorare questo Paese. Se anche tu pensi che la felicità vada oltre al Pil, contribuisci al miglioramento sociale!

Come simbolo del Movimento abbiamo scelto l’ape “Pilli”, intenta a “tirare giù” il PIL, perchè:
1. E’ laboriosa
2. Ha bisogno di un ambiente pulito.
3. Attraverso l’impollinazione favorisce la biodiversità.
4. Autoproduce il suo cibo e le sue medicine.
5. Si costruisce la casa da sé e lo fa con una geometria perfetta.
6. Rifiuta di nutrirsi con piante geneticamente modificate.
7. Vive in comunità collaborando con i suoi simili.
8. Se si sente minacciata si difende col pungiglione, ben sapendo che è a costo della vita.
9. Prende l’iniziativa adeguata, utile per la comunità, senza bisogno di esempi o ordini.

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L’Asilo
www.exasilofilangieri.it
L’Asilo, ex sede del Forum delle Culture, dal 2 marzo 2012 è uno spazio aperto dove si va consolidando una pratica di gestione condivisa e partecipata di uno spazio pubblico dedicato alla cultura, in analogia con gli usi civici: una diversa fruizione di un bene pubblico, non più basata sull’assegnazione ad un determinato soggetto privato, ma aperto a tutti quei soggetti che lavorano nel campo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che, in maniera partecipata e trasparente, attraverso un’assemblea pubblica, condividono i progetti e coabitano gli spazi.
Fin dall’inizio la moltitudine di artisti, operatori, ricercatori, studenti, lavoratori del settore culturale e liberi cittadini che ha occupato e rianimato con spettacoli, concerti, presentazioni di libri, assemblee e seminari quello che prima era un’enorme spazio vuoto e privo di identità, sede dell’ennesima Fondazione soggetta all’esclusivo arbitrio del potere politico-partitico, ha sentito l’esigenza di contrapporre all’immobilismo istituzionale un processo costituente di autodeterminazione, generando una nuova possibile forma di istituzionalità dell’arte fondata sulla cooperazione, sull’autonomia e sull’indipendenza della cultura.
La pratica spontanea avviata ha messo in evidenza la necessità di creare un centro di produzione interdipendente che ruoti attorno a una comunità di riferimento che si autogestisce, i lavoratori dell’arte, della cultura e dello spettacolo, artisti, studiosi, nonché il pubblico che ne fruisce, dotato dei mezzi di produzioni necessari a produrre arte e cultura (spazi attrezzati per il teatro, biblioteche, sale montaggio, sale cinema, ecc..)
Crediamo che la ricerca artistica e culturale debba rimanere fuori dalle logiche del mercato e dalle pratiche di cooptazione discrezionale da parte del potere politico e che necessita di investimenti a carico della collettività tutta, che solo apparentemente sono “a perdere” perché si ripercuotono su tutta la società e contribuiscono al benessere collettivo. Oggi la comunità che sta abitando l’Asilo si sta sostituendo a chi dovrebbe essere preposto a garantire la ricerca artistica e culturale.
Dal 2 marzo 2012 la fruizione degli spazi e la programmazione degli eventi avvengono in maniera partecipata, attraverso un’assemblea pubblica di gestione e attraverso specifici tavoli di lavoro tematici aperti a tutti, che non si limitano alla calendarizzazione degli eventi ma che tendono a favorire l’incontro e lo scambio tra artisti.