Taccuino di viaggio del Bike Tour della Decrescita 2021
di Michel Cardito, copresidente di MDF
Taccuino di viaggio – Giorno #1

Racconta con voce ferma, la voce di chi sa bene quello che dice.
La voce é ferma, ma il corpo in alcuni passaggi si anima e vibra di una rabbia scuotente, viva ora come allora.
Italo ad Erto ci é nato, é sopravvissuto, é stato evacuato ed é tornato lottando.
Ora ha deciso che il suo compito é la trasmissione della memoria.

Quello che colpisce sono i numeri, che recita a memoria:
2018 morti
– 270 milioni di metri cubi di frana
– 160 milioni di metri cubi d’acqua nel lago artificiale pieno
– meno di 5 min il tempo complessivo dell’evento
45 milioni di metri cubi caduti su Longarone
Il resto del racconto é quello sentito in altre storie di altri grandi disastri derivanti da altre grandi opere:
Una grande azienda che arriva piena di promesse piena di promesse di progresso e ricchezza;
La caserma dei carabinieri come prima costruzione;
Gli espropri;
Gli allarmi ignorati;
I dossier secretati;
La tragedia.

Quanti Vajont ancora necessari prima di capire?
Taccuino di viaggio – Giorno #2 #3 #4

#2 Erto -> Refrontolo 68km
#3 Refrontolo -> Preganziol 75km
#4 Preganziol> Punta Sabbioni 80km


Di sicuro sono stati giorni in cui la bicicletta é stata sovrana, abbiamo pedalato attraverso bellissime ciclabili lungo il fiume e lungo la Laguna, ma gli incontri avuti lungo la strada sono stati altrettanto intensi e pieni di energia.


La sera abbiamo incontrato Domenico e il progetto Rio Selva a Preganziol. Domenico ha anche organizzato con noi l’incontro di una delegazione di MDF con il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente del comune che ci hanno accolto con ascolto sincero e voglia di condividere idee con noi.


Taccuino di viaggio – Giorno #2 #3 #4


La Decrescita infatti non é privazione ma costruzione collettiva di un futuro felice per tuttƏ all’intero dei limiti del pianeta.


Perché la felicità non dipende dal PIL!
Taccuino di viaggio – Giorno #5

Vanno a piedi!
Il Bike Tour conquista la Serenissima e sbarca paradossalmente nell’unica città d’Italia in cui é vietato andare in bici.

Siamo stati ospiti del Centro Sociale Morion e abbiamo avuto modo di incontrare il comitato No Grandi Navi e i comitati che si occupano di lottare per un nuovo rapporto tra residenzialità, territorio e turismo.

Che sia questa una delle chiavi della costruzione di futuro?
Bike Tour della Decrescita Felice 2021 – Sul Corriere della Sera del 24 giugno 2021
La (molto seria ) presidenza e vicepresidenza presente, passata e futuro del Movimento per la Decrescita Felice si incontra a Padova
.
MDF Bike Tour 2021 Giorno #9
“De-Costruire, Re-immaginare, Praticare. Tre movimenti per cambiare il mondo”


dopo aver pedalato in salita, fatto volare i pensieri in bicicletta, aiutato persone in difficoltà, vissuto spazi di confronto e di crescita….

Da attivista spesso rifletto su quale possa essere il modo migliore per generare il cambiamento, quali le chiavi, quali i processi, quali i movimenti necessari.
Questo viaggio mi ha aiutato a mettere in fila i pensieri:
De-Costruire, Re-immaginare, Praticare. Tre movimenti per cambiare il mondo

De-Costruire è il movimento più lento e complesso.
Capitalismo, Dominio, Antropocentirsmo, Consumismo, Individualismo, Imperialismo, Razzismo, Patriarcato, Eteronormatività, Gerontocrazia …
De-Costruire vuol dire individuare e interrogare tutti quei sistemi di pensiero e retaggi culturali che provocano sofferenza e devastazione riconoscendone la loro natura intimamente culturale e, quindi, riconoscendone la loro non-inevitabilità, la loro contingenza, temporanea e sostituibile.
È un movimento complesso, che ci costringe a domandarci quanto della nostra identità sia costruita su tali sistemi di pensiero e quanta fatica ci possa costare liberarcene.
È un movimento lento, un processo di apprendimento, che ha bisogno di perentoreità e allo stesso tempo di indulgenza e pazienza.
È l’arte che deve apprendere chi vuole mettere in discussione questo mondo.

Re-immaginare è il movimento più divertente e creativo, che richiede allo stesso tempo competenza, conoscenza e visone sistemica.
Vuol dire godere della possibilità di immaginare e costruire collettivamente un’alternativa a tali sistemi.
Vuol dire conoscere a fondo, studiare le alternative esistenti e metterle in rete, sperimentare e immaginare le interazioni locali e su vasta scala.
È l’arte delle generazioni che dialogano tra loro.

Praticare è il movimento più importante, è il movimento imprescindibile.
Praticare vuol dire porre il dubbio su ogni nostra abitudine personale e collettiva creandone di nuove.
Non c’è cambiamento culturale senza cambiamento delle pratiche.
Le pratiche risignificano la nostra esperienza del mondo.
Praticare vuol dire cambiare il mondo qui e ora.
Vuol dire non vedere distinzione tra mezzo e fine.
Praticare è l’arte dei cambia-mondo e noi siamo qui per questo!
