Case e città del futuro, tra architettura e differenziata

da | 26 Apr 2018

Dalle borse componibili al composter o al compattatore a uso domestico; dai modelli di raccolta rifiuti condominiale alle ecostation fino ai cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. E tra le soluzioni più innovative il sistema pneumatico per i condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta. Un mix di innovazione, tecnologia e design pensati per ottimizzare la gestione dei rifiuti nel rispetto, tra le altre cose, della sicurezza e del decoro.

Sono i nuovi progetti per la città del domani proposti sulla base delle best practice analizzate nell’ambito dello studio Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per approfondire il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità”, osserva l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.

Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta ‘porta a porta’ nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

“A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – osserva Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online”.

Fonte:

Dalle borse componibili al composter o al compattatore a uso domestico; dai modelli di raccolta rifiuti condominiale alle ecostation fino ai cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. E tra le soluzioni più innovative il sistema pneumatico per i condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta. Un mix di innovazione, tecnologia e design pensati per ottimizzare la gestione dei rifiuti nel rispetto, tra le altre cose, della sicurezza e del decoro.

Sono i nuovi progetti per la città del domani proposti sulla base delle best practice analizzate nell’ambito dello studio Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per approfondire il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità”, osserva l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.

Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta ‘porta a porta’ nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

“A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – osserva Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online”.

Dalle borse componibili al composter o al compattatore a uso domestico; dai modelli di raccolta rifiuti condominiale alle ecostation fino ai cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. E tra le soluzioni più innovative il sistema pneumatico per i condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta. Un mix di innovazione, tecnologia e design pensati per ottimizzare la gestione dei rifiuti nel rispetto, tra le altre cose, della sicurezza e del decoro.

Sono i nuovi progetti per la città del domani proposti sulla base delle best practice analizzate nell’ambito dello studio Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per approfondire il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità”, osserva l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.

Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta ‘porta a porta’ nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

“A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – osserva Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online”.

Dalle borse componibili al composter o al compattatore a uso domestico; dai modelli di raccolta rifiuti condominiale alle ecostation fino ai cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. E tra le soluzioni più innovative il sistema pneumatico per i condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta. Un mix di innovazione, tecnologia e design pensati per ottimizzare la gestione dei rifiuti nel rispetto, tra le altre cose, della sicurezza e del decoro.

Sono i nuovi progetti per la città del domani proposti sulla base delle best practice analizzate nell’ambito dello studio Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per approfondire il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità”, osserva l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.

Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta ‘porta a porta’ nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

“A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – osserva Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online”.

Dalle borse componibili al composter o al compattatore a uso domestico; dai modelli di raccolta rifiuti condominiale alle ecostation fino ai cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. E tra le soluzioni più innovative il sistema pneumatico per i condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta. Un mix di innovazione, tecnologia e design pensati per ottimizzare la gestione dei rifiuti nel rispetto, tra le altre cose, della sicurezza e del decoro.

Sono i nuovi progetti per la città del domani proposti sulla base delle best practice analizzate nell’ambito dello studio Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per approfondire il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità”, osserva l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.

Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta ‘porta a porta’ nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

“A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – osserva Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online”.

Dalle borse componibili al composter o al compattatore a uso domestico; dai modelli di raccolta rifiuti condominiale alle ecostation fino ai cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. E tra le soluzioni più innovative il sistema pneumatico per i condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta. Un mix di innovazione, tecnologia e design pensati per ottimizzare la gestione dei rifiuti nel rispetto, tra le altre cose, della sicurezza e del decoro.

Sono i nuovi progetti per la città del domani proposti sulla base delle best practice analizzate nell’ambito dello studio Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per approfondire il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità”, osserva l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.

Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta ‘porta a porta’ nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

“A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – osserva Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online”.

Dalle borse componibili al composter o al compattatore a uso domestico; dai modelli di raccolta rifiuti condominiale alle ecostation fino ai cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. E tra le soluzioni più innovative il sistema pneumatico per i condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta. Un mix di innovazione, tecnologia e design pensati per ottimizzare la gestione dei rifiuti nel rispetto, tra le altre cose, della sicurezza e del decoro.

Sono i nuovi progetti per la città del domani proposti sulla base delle best practice analizzate nell’ambito dello studio Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per approfondire il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità”, osserva l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.

Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta ‘porta a porta’ nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

“A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – osserva Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online”.

Fonte: AdnKronos.it