Novembre 2020. Tiriamoci su con una bella notizia.
Benvenuti a Milano, città italiana simbolo del mercato e del consumo … Ma se Milano è stata sede dell’Expò e crocevia di un’economia globalizzata piena di contraddizioni, oggi rappresenta anche il luogo in cui si sperimentano tante alternative economiche la cui risposta non è solo comprare, comprare e comprare. Oggi al posto di storie di multinazionali e grattacieli pieni di transazioni finanziarie, infatti, vi raccontiamo un’esperienza fatta di collaborazione sul territorio, socialità, saper fare e rispetto dell’ambiente e delle persone.
Il circolo milanese del Movimento per la Decrescita Felice, all’inizio di questo 2020 pieno di incertezze, ha intercettato un bel progetto lanciato dalla Cooperativa La Cordata che si chiama Milano 2035 il cui obiettivo è aiutare i giovani in difficoltà nell’individuazione di un alloggio e della cura e arredo dello stesso. Questo progetto, finanziato da Fondazione Cariplo, si è dotato di una sede che funziona come touchpoint informativo nel quartiere Barona ma questa sede, uno spazio bellissimo e immerso nel verde di un parco urbano, sta diventando qualcosa di molto più significativo per i cittadini della zona. L’obiettivo comune è far nascere il primo Repair Cafè di Milano! Cosa è un Repair Cafè? Un luogo di socialità dove il comprare lascia il posto al riparare, al riutilizzo e all’autoproduzione. Corsi di autoriparazione e autoproduzione di cibo, prodotti per la cura della persone, detersivi stanno prendendo forma per recuperare e rilanciare alcune pratiche di autosufficienza. Questi saperi manuali, che da sempre sono promossi dal Movimento per la Decrescita Felice, partono dal recupero di conoscenze antiche ma richiedono anche informazioni aggiornate sulle materie prime disponibili, sono saperi che non vanno persi ma protetti e tramandati alle generazioni future. Questa conoscenza diffusa, insieme agli strumenti giusti e la solidarietà dei cittadini volenterosi disposti a collaborare creano un sistema alternativo al consumo, un piccolo esempio di rivoluzione pacifica dal basso. Questa modalità di operare potrà essere in grado di liberarci dall’obbligo di acquistare continuamente prodotti industriali, molto spesso frutto di un’obsolescenza programmata, rifiutando il paradigma di un lavoro che guarda esclusivamente al profitto delle aziende e poco alla salute e al benessere delle comunità.
LabBarona è il nome dato al progetto: un laboratorio di quartiere, uno spazio di convivialità dove imparare a fare e ricevere piccoli doni di tempo dalle persone più esperte; le attività del Lab Barona – Repair Café saranno rivolte soprattutto alle categorie sociali più fragili, in particolare i giovani e gli anziani per recuperare quel rapporto intergenerazionale tramite lo scambio reciproco di competenze.