Difendere la Palestina. Difendere la terra.

da | 19 Set 2025

Parole e pensieri di Maurizio Nai, socia di MDF, appartenente al Circolo di Cuneo.

 

IL MOVIMENTO PER LA DECRESCITA FELICE, NELLACONSAPEVOLEZZA CHE TUTTO E’ COLLEGATO E CHE LE LOTTE DI UNO SONO LE LOTTE DI TUTTI E’ QUI OGGI PER PORTARE LA PROPRIA SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE ED ALLA SUMUD FLOTTILLA CHE STA PARTENDO VERSO GAZA. IN QUESTO CONTESTO VOGLIAMO RICORDARE ALCUNE COSE:

IL SISTEMA CULTURALE, ECONOMICO E POLITICO CHE DETERMINA LE GUERRE E’ LO STESSO CHE STA CONDUCENDOCI VERSO IL DISASTRO ECOCLIMATICOAMBIENTALE. AGIRE PER CREARE ALTERNATIVE CONCRETE A QUESTO SISTEMA E’ LA STRADA PROPOSTA DAL MONDO DELLA DE-CRESCITA.COSI’ COME LA DE-CRESCITA RAPPRESENTA UNA CONTRONARRAZIONE DELLA REALTA’ IN CUI VIVIAMO ANCHE LA VICENDA DI GAZA RICHIEDE UNA ALTRETTANTO FONDAMENTALE CONTRONARRAZIONE. RICORDIAMO E FACCIAMO RICORDARE CHE

QUELLA IN CORSO NON E’ UNA GUERRA perché la guerra è tra due eserciti. Lo scontro tra la resistenza palestinese e l’IDF vede da una parte una forza di resistenza male armata, senza forze corazzate, aviazione e armamento pesante e dall’altra un esercito tra i piu attrezzati ed armati del mondo.

 

NON E’ VERO CHE L’INIZIO E’ STATO IL 7 OTTOBRE 23

Israele ha iniziato il suo piano di ESPROPRIO VIOLENTO delle terre dei palestinesi già dal 1947.
La Palestina è sotto attacco da 77 ANNI 3 MESI E 16 GIORNI ISRAELE HA INSEDIATO ILLEGALMENTE E CONTINUA AD
INSEDIARE COLONIE NEI TERRITORI PALESTINESI

Questa èuna logica di espansione colonialista identica a quella della Spagna in America a partire dal 1492 e uguale alla “conquista del West” che la cinematografia made in USA ci ha propagandato come eroica epopea di bianchi buoni e civili sotto attacco da parte dei selvaggi nativi americani.

 

NON E’ VERO CHE IN PALESTINA C’ERA IL DESERTO E CHE ISRAELE HA FATTO FIORIRE QUELLE TERRE.

Basta ricercare tra le fonti storiche e le immagini per scoprire che la Palestina era fiorente PRIMA DI ISRAELE. Basti pensare che il porto di Haifa passava da 50.000 tonnellate di merci in transito nel 1830 a 1.600.000 tonnellate nel 1911.

 

NON E’ VERO CHE ESSERE ANTISIONISTI EQUIVALE AD ESSERE ANTISEMITI

– Il movimento sionista nasce da fonti inglesi con l’idea (colonialista) di insediare una forte presenza ebraica in Palestina per godere di un servizio di controllo filoccidentale in Medio Oriente.
– Una fetta dell’ebraismo nel mondo ritiene che il sionismo sia una devianza blasfema dai valori dell’ebraismo.
– A rigor di logica è Israele adimostrarsi antisemita attaccando e volendo annientare un popolo semita quale è quello palestinese.
– Abba Eban, padre della patria israeliana, consigliava agli ambasciatori e diplomatici israeliani di rispondere a qualunque critica alle politiche di Istraele con l’accusa di antisemitismo.

 

CHI E’ IL TERRORISTA?

E’ sufficiente ricordare alcuni nomi: Deir Yassin, Al Maqadama, SA’sa, Al Dawayra, Qybia, Sabra e Chatila…
I governi di Israele non hanno MAI cercato la pace. L’unico primo ministro che ci ha provato, RABIN è stato ucciso da un estremista ebreo.

 

CI SONO NUMERI CHE PARLANO
77 ANNI, 4 MESI E … GIORNI di violenze, espropri, minacce, sradicamenti delle coltivazioni, devastazione dei campi.
200.000 TRA MORTI E FERITI  (l’83% civili) come ha dichiarato Herzi Halevi, ex capo di stato maggiore dell’IDF, che potrebbero essere di più, (377.000)  secondo uno studio condotto, per l’Università di Harvard da Yaakov Garb (israeliano). E ancora morti per fame e per la mancanza di assistenza sanitaria,
1400 circa di MEDICI E OPERATORI SANITARI uccisi mentre prestavano soccorso.
300 circa GIORNALISTI UCCISI mentre documentavano ciò che stava accadendo

 

 

NON E’ UNA GUERRA PER LA SICUREZZA E’ UNA OPERAZIONE DI PULIZIA ETNICA CHE SI PUO’ DEFINIRE SOLO CON IL TERMINE GENOCIDIO.

 

 

Il GOVERNO ITALIANO, SE VERAMENTE VUOLE ESSERE SOVRANO, ABBIA IL CORAGGIO DI:
  • riconoscere lo Stato di Palestina;
  • interrompere le relazioni diplomatiche con Israele;
  • interrompere anche le relazioni culturali, sportive ed economiche con Israele;
  • porre fine alle forniture di armi a Israele che le utilzza per il genocidio del popolo palestinese.