“Decrescentisti del mondo, unitevi!”
Una proposta per accademici, attivisti e praticanti della decrescita per unire le forze”
Lettera aperta pubblicata su www.degrowth.info da membri dell’International Degrowth Network (IDN) e presentata da Félix Garnier alla Conferenza Internazionale della Decrescita di Pontevedra il 19 giugno 2024, durante la sessione ‘open-mic’. Traduzione a cura di Federico Arcuri, versione originale qui.
Di Vlad Bunea e Félix Garnier. Traduzione a cura di Federico Arcuri.
08.07.2024
Collegh*, amic*, esseri umani,
c’è una crescente frustrazione tra gli attivisti per la decrescita per il fatto che la tendenza generale del movimento rimane fortemente focalizzata sull’Europa ed eccessivamente accademica. Migliaia di attivisti della decrescita lottano nell’ombra del capitalismo per contribuire al movimento, mentre devono sbarcare il lunario con poco reddito o nessun reddito. Il riconoscimento dello sforzo rimane fortemente legato allo status accademico, alla seniority o alla popolarità. In un vero movimento egualitario, merito e status non avrebbero posto[i] e sarebbero riconosciuti per ciò che sono realmente: costruzioni illusorie della società.
La maggior parte della letteratura sulla decrescita rimane profondamente intrappolata in un gergo accademico e in pirouette teoriche astratte. Questo gergo accademico rimane largamente impenetrabile per molti sindacalisti, per la classe operaia in generale, e in particolare per molte persone sulle barricate della vita nel ‘majority world’ [il cosiddetto ‘sud del mondo’]. Forse un ricercatore teorico con un dottorato potrebbe non comprendere il lavoro di un maestro elettricista, e forse il maestro elettricista potrebbe non apprezzare un linguaggio che parla di strategie simbiotiche e di ‘riforme-non-riformiste.’ Questo confronto tra professioni non è inteso a suggerire l’anti-intellettualismo o a elevare una professione rispetto a un’altra. Questo è un appello alla solidarietà e al riconoscimento egualitario dello sforzo delle persone.
Pochi progressi sono stati fatti in termini di coinvolgimento della classe lavoratrice, al di fuori della teoria pubblicata e di vivaci dibattiti teorici, dopo un decennio di conferenze. Sebbene comprendiamo la necessità – e alcuni sostengono, l’inevitabilità – della decrescita, il lavoro di comunicazione e ‘relazioni pubbliche’ della decrescita rimane carente, nonostante gli sforzi di molti studiosi e attivisti.
Queste considerazione ci ispirano a fare le seguenti cinque proposte rivolte a tutti gli studiosi, attivisti e praticanti della decrescita:
- Separare il riconoscimento pubblico dallo status e dal merito. Lo sforzo per costruire il movimento della decrescita è distribuito in modo diseguale ed è anche costruito su storie diseguali. Alcuni sono stati fortunati a diventare accademici ben pagati, altri stanno lavorando su linee di assemblaggio, nelle fattorie o nei cubicoli. Condividiamo tutti la stessa finitudine e la stessa unicità come esseri umani. La fratellanza e la comprensione dovrebbero basarsi sui principi egualitari di finitudine e unicità, e non sullo status o sulla propria collocazione sociale e geografica.
- Creare un Fondo di Solidarietà. Il contributo sarebbe volontario, ma crediamo fermamente che questo sarebbe un buon modo per sostenere la valorizzazione di voci più diverse all’interno della comunità della decrescita. Fare ciò che si predica ha più probabilità di cambiare il mondo rispetto al solo parlare o scrivere. Il Fondo di Solidarietà sarebbe gestito da persone selezionate per sorteggio, e ruotate frequentemente. Intendiamo lasciare il pool di selezione aperto per ulteriori discussioni. Si potrebbero considerare diversi pool: persone che contribuiscono con denaro, o membri registrati dell’IDN, o chiunque contribuisca al Global Policy Cloud con un’entrata (vedi link sotto), comprese persone del Sud Globale. Propendiamo per un pool che includa anche non contribuenti. Gli amministratori del fondo distribuirebbero denaro basandosi su decisioni trasparenti. Tutti i dichiarati sostenitori della decrescita potrebbero contribuire con l’1% del reddito lordo fino a $50.000 o equivalente, il 3% di ciò che eccede i $50.000 fino a $100.000, o equivalente, e il 100% di tutto il reddito che eccede i $100.000, o equivalente. Questa proposta è ispirata dal lavoro dei sindacati e dovrebbe ricevere un sostegno significativo all’interno del movimento della decrescita, dato che il reddito massimo e la ricchezza massima sono tra le principali politiche della decrescita.
- Fare sforzi proattivi per impegnarsi con la classe lavoratrice, i popoli indigeni, gli attivisti ambientali e le persone del ‘mondo maggioritario’. Invitare i partecipanti alle conferenze sulla decrescita finanziando la loro partecipazione di persona o da remoto, attraverso il Fondo di Solidarietà.
- Promuovere attivamente e sostenere la collaborazione all’interno del movimento – come ad esempio nell’International Degrowth Network – agli eventi sulla decrescita e nella letteratura sulla decrescita, il più possibile. La solidarietà implica la costruzione di ponti e il sostegno reciproco. Sembra che troppo spesso la comunità accademica non sia disposta a dare più spazio o pubblicità agli attivisti e alla classe operaia. Questo deve cambiare. Quando ti presenti per loro, si presenteranno per te e per noi.
- Creare o sostenere missioni sul campo di attivisti pagati che si impegnino con la classe lavoratrice, i popoli indigeni, gli attivisti ambientali, le persone del Sud Globale e le comunità locali. Questi attivisti professionisti organizzeranno eventi di insegnamento-apprendimento-ascolto con lo scopo di costruire quadri dal basso verso l’alto di politica, visione e strategia che convincano i governi ad agire, la classe dirigente a fare un passo indietro e i cittadini del mondo a sollevarsi. Questi eventi possono assumere la forma di assemblee cittadine in cui i relatori presentano problemi, poi possono iniziare discussioni più ampie in cui tutti interagiscono con tutti per insegnare-imparare-ascoltare l’uno dall’altro. Gli attivisti possono essere gli organizzatori di questi eventi. Agirebbero come un condotto. Questi saranno eventi di eguali. I contributi di questi eventi possono essere raccolti in una ‘policy cloud’, in documenti, registrazioni, ecc., e mantenuti nel dominio pubblico per la ricerca, l’azione politica e la strategia, per l’uso di qualsiasi organizzazione, rete o alleanza che lavora per eliminare il capitalismo.
Colleghi, amici, esseri umani, siamo tutti in questa lotta insieme. Ricordiamoci che sono le parole delle barricate, dei poveri, degli oppressi a cambiare il mondo. Le parole dell’Accordo dei Popoli di Cochabamba. Le parole del Red Deal. Possiamo lavorare insieme. Dobbiamo lavorare insieme come eguali. Condividiamo una umanità.
Una proposta per la creazione di una Global Policy Cloud può essere vista qui: https://znetwork.org/znetarticle/a-crowd-sourced-global-policy-cloud-for-a-world-revolution/
Sugli autori:
Vlad Bunea è un video saggista, autore e economista con sede a Toronto. Ha fondato il Degrowth Collective, Degrowth Toronto, è cofondatore dell’International Degrowth Network. I suoi libri recenti sono The Urban Dictionary of Very Late Capitalism e Degrowth of Humans and Sheep.
Félix Garnier è un economista ecologico e un dottorando presso l’Università di Bordeaux in Francia. È cofondatore dell’International Degrowth Network, editore del giornale Mondes en Décroissance e attivista della decrescita.