Stuttgart 21 e Tav: due grandi opere, una questione comune

Di buono nelle grandi opere europee c’è il fatto che saldano rapporti fra soggetti geograficamente distanti. I cittadini italiani contrari alla Tav, quelli che ancora in queste ore lottano per il riconoscimento dei loro diritti in Val di Susa, conoscono bene i tedeschi contrari a Stuttgart 21 (il progetto di ampliamento, ristrutturazione e riconversione della stazione ferroviaria di Stoccarda).

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Cinque galline e wi-fi condiviso: così vivo con 200 euro al mese

«Ho cinque galline. In un anno ciascuna produce duecento uova. Quindi mille uova a 35 centesimi l’uno, fanno un totale di 350 euro». Pecoranera è svelto a fare i conti. D’altronde fare i conti al centesimo è una necessità per uno che dice di vivere felicemente con soli duecento euro al mese, scatenando il putiferio su Internet. Eccolo qui, tra galline e ravanelli, il «vivere altrimenti» di Devis Bonanni, 27 anni, nato e cresciuto a Raveo, in Carnia (Udine).

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Ascoltateli, il digiuno contro la Tav

A partire dal 17 marzo un gruppo di cittadini ha deciso di iniziare un digiuno, per incentivare il dialogo sull’alta velocità. L’azione, denominata Ascoltateli, si propone come un momento per riaprire il dialogo sull’alta velocità. Ci sono digiunanti a Torino, Trieste, Genova e Val di Susa. Ogni giorno, al presidio centrale di Torino, vengono organizzati incontri per approfondire i temi legati al progetto del Tav. Tra i relatori ci sono noti tecnici come Luca Mercalli: “Bisogna ascoltare le ragioni dei NoTav.

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Tav, lezione francese: trasparenza d’obbligo, per legge

Un’opera «strategica per la crescita», che impedirebbe di «lasciar scivolare la nostra penisola verso il Mediterraneo senza un solido ancoraggio all’Europa»: così parla il premier Mario Monti, l’uomo che finge che l’Italia sia isolata dal resto d’Europa e intanto continua a rifiutare di dare spiegazioni ai 360 tecnici e docenti dell’università italiana che gli chiedono di farla finita con gli slogan e accettare una buona volta un confronto serio sulla “follia” della Torino-Lione.

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La politica italiana si rifiuta di giustificare la Torino-Lione

Pochi indizi certi: l’assassino è la Tav, mentre la vittima è la popolazione italiana, a cominciare da quella che vive in valle di Susa. Tuttavia, direbbe il commissario del telefilm, manca sempre il movente. L’ipotetico crimine resta senza un perché, mentre l’elenco dei feriti si allunga: almeno un centinaio in più, dopo il ruvido sgombero dell’autostrada del Fréjus il 29 febbraio.

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Atterrare negli aeroporti europei. Ma pagando una tassa sull’inquinamento

Fare scalo negli aeroporti europei inquinando quanto si vuole è ancora possibile, ma solo pagando una carbon tax. Lo ha stabilito la Corte Europea, includendo dal primo gennaio nell’Emission Trading Scheme (Ets), sistema di regolamentazioni creato per ridurre le emissioni di CO2, anche le compagnie aeree extra-comunitarie. Che, ora, sono sul piede di guerra. Gruppi statunitensi, russi e australiani, appoggiati dai rispettivi governi, minacciano ritorsioni legali.

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Ferrero: tagliamo la Tav e avremo 500.000 posti di lavoro

Un reddito sociale garantito per i giovani senza lavoro attingendo ai super-patrimoni dei ricchissimi e un piano strategico ecologico, per il riassetto idrogeologico e la riconversione energetica, tagliando grandi opere inutili come la Torino-Lione e l’acquisto dei 130 cacciabombardieri F-35. Lo propone il leader di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: «Si parla molto di dare una opportunità ai giovani e il tutto si risolve nella proposta di abolire l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori». Meglio fare proposte alternative, destinate a creare economia reale.

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Biocarburanti, l’Italia si scopre all’avanguardia. Benzina da biomassa non alimentare

Usare il mais per produrre energia? Ora non più: dopo cinque anni di sperimentazioni che hanno coinvolto 10 Università e circa 100 ricercatori (in gran parte trentenni), l’Italia si trova nell’inusuale ruolo di pioniere tecnologico nel campo delle energie rinnovabili. Il colosso chimico a conduzione familiare Mossi & Ghisolfi, leader mondiale nella produzione di Pet (il materiale delle bottiglie di plastica), ha deciso di iniziare ad emanciparsi dal petrolio e puntare tutto sulla sostenibilità. Come?

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