Dopo il terrore e la strage, con le bombe al fosforo bianco lanciate in mezzo alle case fino a sterminare 1.300 persone, come ammesso dal Rapporto Goldstone delle Nazioni Unite, verrà l’ora della morte lenta: quella provocata dai tumori che minacciano la popolazione costretta a bere acqua inquinata dagli agenti tossici, eredità velenosa dell’Operazione Piombo Fuso scatenata dalle forze israeliane a cavallo tra 2008 e 2009.
Non violenza e diritti umani
MDF ritiene fondamentale il rispetto dei diritti umani, civili e sociali, il diritto al lavoro e alla salute, il rispetto delle pari opportunità, dell’ambiente e della legalità. MDF considera di particolare importanza la collaborazione con le istituzioni pubbliche e la cittadinanza attiva e si impegna ad operare affinché la legislazione vigente evolva in un’ottica di Decrescita.
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Nucleare a Flamanville, operai immigrati in regime di semischiavitù
Il deteriorarsi delle condizioni di vita e di lavoro è avvenuto a causa dei ritardi accumulati e del continuo aumento dei costi presso il cantiere della futura centrale. Ma anche alla parziale privatizzazione di Edf e al dilagante fenomeno dei subappalti
Operai tenuti in semi-schiavitù. Siamo nel cantiere della nuova centrale atomica di Flamanville, nella Bassa Normandia, dove un terzo dei 3.200 addetti è immigrato da Romania e Bulgaria.
Cile, padroni a casa Mapuche
Lo Stato cileno, a distanza di molti anni dalla fine della dittatura sanguinaria e filo-liberista di Pinochet, continua ad espropriare le terre dei Mapuche, applicando leggi che, con la scusa di combattere il terrorismo, tendono a limitare la libertà e la possibilità di espressione di chi difende la propria terra. Un crimine gravissimo, a quanto pare, che può portare alla condanna a 50 anni di carcere persino chi si oppone in maniera non violenta.
Wikileaks: l’Italia, la mafia e gli interessi degli americani
Wikileaks ha recentemente pubblicato una nuova serie di articoli dedicati alla mafia nel nostro paese. Oltre a una disamina che pur non rivelando niente di nuovo è abbastanza interessante, vengono citate anche alcune soluzioni per affrontare il problema, che prevedono però un invasivo intervento da parte del governo americano.
Afghanistan, la guerra ci costa oltre 2 milioni al giorno
La guerra in Afghanistan costa all’Italia più di due milioni di euro al giorno. Il 24 gennaio la Camera si prepara a votare il diciannovesimo rifinanziamento semestrale della missione, che in settimana è costata la vita all’ennesimo soldato, l’alpino Luca Sanna, trentaseiesima vittima italiana di un conflitto mai messo in discussione dal Parlamento, pronto ancora una volta a sostenerne il costo.
Le guerre americane, la crisi e la dittatura del debito
Ormai viene ammesso senza remore da commentatori di differente ispirazione, come Innocenzo Cipolletta e Loretta Napoleoni. Alle origini dell’attuale crisi economica ci sono le guerre in Iraq e in Afghanistan. Per finanziare imprese militari che gli Stati Uniti non potevano permettersi, l’amministrazione americana, attraverso la Federal Reserve, quasi azzerò i tassi di interesse, in modo da avere disponibilità dei capitali ingenti liquidi che le necessitavano. Tutti i governi occidentali furono obbligati, come sempre accade, a fare lo stesso per reggere il passo.
Killer Jeans: la sabbiatura del denim uccide
La Clean Clothes Campaign (CCC) è nata nel 1989 per migliorare le condizioni delle persone impiegate nel settore tessile e dell’abbigliamento a livello globale. Il suo obiettivo è quello di far rispettare i diritti fondamentali dei lavoratori attraverso la sensibilizzazione e la mobilitazione dei consumatori, la pressione sulle imprese e i governi. Le sue campagne sono molte.
Gli scontri del 14 dicembre e l’altra Italia
Poteva essere una giornata che avrebbe cambiato la storia di un Paese. Invece quelli che lo avevano sperato sono stati definiti “ingenui”. Il Governo si è salvato per tre voti, e la campagna acquisti ha funzionato per un pelo. Poco prima delle 14.00 di ieri la Camera ha approvato la fiducia al Governo con 314 voti favorevoli e 311 contrari. Nelle strade delle città italiane piene dalla mattina di giovani, lavoratori, immigrati, cittadini esausti, la marcia verso una possibile svolta è diventata protesta accesa. A Roma gli scontri più violenti.
Italia, spesa militare record: oltre 20 miliardi di euro
L’Italia è ko, ma non c’è crisi che possa frenare la spesa militare: sfiora i 20 miliardi e mezzo di euro lo stanziamento per la difesa nel 2011, un aumento secco di 130 milioni rispetto all’anno in corso, pari all’1,28% del Pil.