Centrali nucleari, oltre ventimila aborti negli ultimi quarant’anni

Gravidanza a rischio se la madre abita nelle vicinanze di una centrale nucleare. In numeri: ventimila aborti spontanei negli ultimi 40 anni. Il tutto attorno a 31 impianti di energia atomica, 27 tedeschi e 4 svizzeri. Senza contare un netto aumento di deformità e tumori infantili. Questo si legge in uno studio pubblicato dal Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale di Monaco.

Effetti collaterali

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Epidemiologia, la bestia nera del nucleare

L’epidemiologia è definita come «la disciplina biomedica che si occupa dello studio della distribuzione e frequenza di malattie e di eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione». In poche parole, la nemica numero uno di chi fa affari inquinando. E l’Italia ha un paio di primati, in questo senso: l’abbondanza di faccendieri senza scrupoli e la corrispettiva penuria di studi epidemiologici, che sarebbero d’intralcio ai vari business delle varie cricche affaristico-politiche. Altrove, ad esempio in Germania, le cose vanno molto diversamente.

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Scorie radioattive in Germania, scontri e imbarazzi sul nucleare tedesco

Mille tedeschi arrestati per aver bloccato il “treno dell’inferno”, carico di scorie nucleari. È il più grande movimento antinuclearista della storia tedesca degli ultimi decenni quello che nei giorni scorsi ha portato oltre 35 mila persone a Dannenberg, nella Bassa Sassonia, a invadere le rotaie per protestare contro il trasporto di rifiuti nucleari destinati al sito di Gorleben, deposito provvisorio di stoccaggio a ridosso del parco naturale dell’Elba.

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Crescent, una colata di cemento sul lungomare di Salerno

Il lungomare salernitano rischia di essere stravolto dalla costruzione del Crescent, un mastodontico complesso residenziale, e diventare così un ‘lungomuro’. Come spesso succede in questi casi il progetto di cementificazione del litorale è stato approvato senza la consultazione della cittadinanza. Adesso, il Comitato No Crescent lancia un appello alla società civile rivolto all’amministrazione comunale di Salerno.

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Terzigno: contaminate le falde acquifere intorno alla discarica

Un monitoraggio condotto dall’azienda Asìa Napoli ha riscontrato nella falda acquifera sottostante la discarica Sari attiva nel Parco Nazionale del Vesuvio elevati livelli di ferro, manganese, nichel, zinco, cadmio, floruri, Policlorobifenili e Aldrin (un pesticida).

A renderlo noto è il Corriere del Mezzogiorno tramite un articolo nel quale si legge che i sindaci del Vesuviano hanno scritto alla Asl chiedendo di essere informati circa i possibili danni alla salute umana provocati dall’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione dei campi.

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Navi dei veleni: scovate le prove

Il capitano Natale De Grazia aveva individuato la rotta giusta: ben 180 affondamenti sospetti (Adriatico, Ionio e Tirreno). Lo hanno ammazzato gli apparati italici di sicurezza, vale a dire lo Stato che poi gli ha conferito una medaglia d’oro al valore per tentare di smacchiarsi la coscienza. Correva l’anno 1995, per l’esattezza a cavallo fra il 12 e 13 dicembre. L’amico Francesco Neri, magistrato integerrimo e generatore in quel periodo remoto dell’inchiesta sulle navi dei veleni rischia grosso dopo la recente bomba a Reggio Calabria.

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Amianto, Lombardia avvelenata a morte dalla ‘Ndrangheta

«Per chi è calabrese è come scoprire l’acqua calda», dice Giuseppe Baldessarro, uno che scrive di ‘Ndrine da 15 anni: gira per discariche illegali in Calabria e indaga su navi affondate cariche di scorie nucleari. Scoprire, come è scritto nell’ordinanza del Gip di Milano contro la nuova rete di cosche calabresi in Lombardia, che una delle aziende controllate dalle ‘Ndrine, “Perego Strade”, smaltisse nei propri cantieri rifiuti tossici, in primis amianto, non lo smuove più di tanto.

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Polveri sottili e tumori in costiera

Una volta si diceva: “è nato prima l’uovo o la gallina?”. Oggi dobbiamo dire viene prima l’uomo o il parcheggio? Le macchine sono oramai un residuo del passato. L’automobilista deve solo scegliere come morire: se schiantato contro un muro o una macchina oppure se di tumore tra qualche anno.

Vorrei chiedere ai DIPENDENTI COMUNALI DI SORRENTO addetti alla mobilità se conoscono gli studi di settore sulle polveri sottili (non i PM10 ma i PM2-3)presenti quotidianamente in costiera e che provvedimenti intendono prendere.

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