Nucleare, Greenpeace: “Vicino a Chernobyl ancora cibo radioattivo dopo 25 anni”

Latte radioattivo. Ma anche funghi e mirtilli, patate e carote. A venticinque anni dalla catastrofe di Chernobyl, nella zona del disastro la radioattività non se n’è ancora andata. Almeno secondo Greenpeace, che a marzo ha eseguito una nuova ricerca in Ucraina con risultati “inquietanti”: i livelli di contaminazione sono ancora alti in molti alimenti, come latte e frutti di bosco.

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Fukushima, un anno per uscire dall’incubo. Sarà vero?

Un anno intero, per sperare che il mostro nucleare si plachi. E’ l’annuncio della Tepco, la società energetica responsabile del disastro di Fukushima: ci vorrano dai sei ai nove mesi per arrivare a un «controllo completo» della centrale atomica giapponese colpita l’11 marzo dal terremoto e dallo tsnunami che ha messo fuori uso gli impianti di raffreddamento dei reattori. Finora la Tepco non ha azzzecato nessuna previsione, ha comunicato dati parziali e tardivi, ha taciuto a lungo.

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Nel Golfo del Messico torna la marea nera, ma ancora non si sa se è petrolio

A quasi un anno dalla catastrofe che ha ammorbato per mesi l’Oceano Atlantico e le coste meridionali degli Stati Uniti, sulla superficie di quei mari è riapparsa una enorme chiazza scura nei pressi della Deepwater Horizon, la piattaforma della Bp che, esplodendo, ha provocato una delle peggiori catastrofi ambientali della storia.

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Tokyo: Fukushima sarà smantellata. Mare radioattivo 4385 volte la norma

La centrale nucleare di Fukushima sarà smantellata. È la rassicurazione del premier giapponese, Naoto Kan, data nel corso di un incontro con i vertici del partito Comunista nipponico, in base a quanto riporta l’agenzia Kyodo. Un tasso di iodio radioattivo ben 4.385 volte superiore al limite legale è stato intanto registrato in mare, a 300 metri a sud dalla centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal sisma dell’11 marzo e dal successivo tsunami. Lo ha reso noto la Tepco, la società che gestisce la centrale.

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Fukushima sta per esplodere? Lo scenario da ‘giorno del giudizio’

Sebbene il governo giapponese e i media stiano facendo ogni sforzo per minimizzare il disastro nucleare, nell’impianto di Fukushima la probabilità di un altro incendio, un’altra esplosione mostruosa o una fusione del nocciolo aumenta di giorno in giorno. Il danneggiamento della centrale sta progredendo, esponendo così la salute di decine di migliaia di persone a un rischio incalcolabile.

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Iodio radioattivo anche nei cieli italiani. Gli esperti: “Nessun rischio per la salute”

Il suo arrivo era annunciato per giovedì scorso. Poi non se ne è saputo più nulla. Alla fine la nube radioattiva di Fukushima è arrivata anche sull’Italia. Ieri gli strumenti dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Lombardia (Arpa) hanno rilevato iodio 131 in atmosfera. “Ma in concentrazioni bassissime, non pericolose per la salute dell’uomo”, garantisce Giuseppe Sgorbati, coordinatore dei dipartimenti dell’Arpa.

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Scandalo Fukushima: veleni, corruzione e omessi controlli

Dalla catastrofe di Fukushima e dalla coltre di nebbia (radioattiva e mediatica) che avvolge il disastro che ha messo ko il “nucleare sicuro” made in Japan, emerge ora una inquietante storia di veleni, corruzione e omessi controlli. Al centro del caso, il combustibile che alimenta il terzo reattore della centrale: si chiama Mox, acronimo di “mixed oxide fuel” ed è una pericolosa miscela di uranio e plutonio.

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